Le meraviglie dell'alto casertano
Bellezza, storia e natura contornano da tempo la nostra Tenuta. Intorno a noi, mille angoli dell’alto casertano sono pronti per essere esplorati, ammirati e amati: nella loro intatta purezza milleuno luoghi ricchi di emozioni, paesaggi e storia attendono solo di essere scoperti dai più curiosi.
CipResseta di Fontegreca (CE)
Nel Parco Regionale del Matese c’è un piccolo paradiso terrestre incontaminato e dalla splendida vegetazione. Stiamo parlando della Cipresseta di Fontegreca, un bosco di cipressi attraversato dal fiume Sava, il quale, scavalcando rocce e vegetazione, forma cascatelle e pozze d’acqua fresca e cristallina, dove è possibile anche immergersi e tuffarsi. La possibilità di trekking, guida turistica e pic-nic rendono l’esperienza ancora più completa.
Chiesa Rupestre di Castel Campagnano
Nel cuore di Castel Campagnano, in un palazzo storico conosciuto da tutti i suoi abitanti, si trova la Chiesa Rupestre Paleocristiana di Castel Campagnano. L’edificio venne utilizzato con funzioni cultuali a partire, probabilmente, dal X secolo. La cavità è raggiungibile attraverso una scala che collega la corte interna alle cantine sotterranee, in cui compaiono alcuni affreschi, databili al X-XI secolo. La chiesa si differenzia dagli altri luoghi di culto in rupe della Campania per la presenza dei pilastrini, che risultano, invece, piuttosto frequenti negli ipogei pugliesi.
Mura romane di Alife
Tra i vari elementi di pregio che caratterizzano Alife si riscontra la presenza di un antico paramento murario del I secolo a.C. in opus incertum e le tre porte urbiche ancora esistenti (P. Piedimonte, P. Fiume e P. Roma). Si tratta di veri e propri archi romani che danno accesso alla città e che permettevano di sostenere gli ingressi e i camminamenti tra una torre difensiva e l’altra. All’interno delle mura soTra i vari elementi di pregio che caratterizzano Alife si riscontra la presenza di un antico paramento murario del I secolo a.C. in opus incertum e le tre porte urbiche ancora esistenti (P. Piedimonte, P. Fiume e P. Roma). Si tratta di veri e propri archi romani che danno accesso alla città e che permettevano di sostenere gli ingressi e i camminamenti tra una torre difensiva e l’altra. All’interno delle mura sono ancora visibili tracce della Rocca del Castello Normanno, tra i primi in Italia con impianto a cittadella.no ancora visibili tracce della Rocca del Castello Normanno, tra i primi in Italia con impianto a cittadella.
Anfiteatro di Alife
Imponente e maestoso, nel I sec a.C., si ergeva su tutta la città di Alife uno dei più grandi Anfiteatri dell’impero romano. L’Anfiteatro venne scoperto intorno al 1976, quando, tramite delle riprese aeree, si capì che l’assenza di vegetazione su un suolo agricolo poteva essere sintomo di una struttura sottostante, la cui forma riportava alla mente proprio l’idea di un’arena romana. Purtroppo oggi è ancora sepolto per metà, in quanto sul terreno interessato dallo scavo sorgono alcune strutture abitative, ma è sempre possibile visitarlo.
Museo Archeologico Nazionale di Alife
Ricco di storia e importanti reperti, il Museo Archeologico Nazionale di Alife è di recente istituzione. Ospita in una grande sala la mostra permanente “Antiche genti alifane”, dove sono esposti i numerosi ritrovamenti archeologici ritrovati nello scavo effettuato nel corso degli anni presso il cimitero comunale, luogo in cui fu ritrovata una necropoli preromana, ricchissima di reperti funerari. L’ingresso al museo è gratuito e visitarlo è un vero e proprio ritorno al passato.
Santuario di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese
Costruito nel 1504, quando un pastore s’accorse che una delle sue pecore, durante il pascolo, era ferma inginocchiata al cospetto di una Vergine dipinta su un muro, il Santuario di Santa Maria Occorrevole per molti anni accolse diversi ordini monastici e clericali. Un’ampia scalinata permette l’arrivo al Convento da cui è possibile accedere alla chiesa, che si presenta con una facciata semplice e pulita, contornata da diversi affreschi i quali, per il loro carattere stilistico, sono tra le opere più significative del Quattrocento campano.
Cappella di San Biagio in Piedimonte Matese
Costruita a cavallo tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400, la Cappella di San Biagio è tutt’oggi espressione della massima ricercatezza artistica del paese. L’edificio è ad unica navata con due volte ogivali. Sono presenti sia sulla volta che sulle pareti laterali e frontali gli affreschi realizzati da un ignoto seguace di Pietro Cavallini di straordinaria fattura. Un piccolo gioiellino sicuramente da visitare.
Palazzo Ducale D’Aragona di Piedimonte Matese
Il Palazzo Ducale di Piedimonte Matese ha una storia secolare ed è stato casa della nobile famiglia campana dei Gaetani d’Aragona, duchi di Laurenzana e principi di Piedimonte. L’edificio sorse su fondazioni medievali e subì varie trasformazioni e ricostruzioni nel corso dei secoli. Tuttavia, dei periodi precedenti rimangono alcune finestre ogivali e due portali. All’interno si trovano un salone con decorazioni del Cinquecento e altre sale con stucchi e dipinti dei secoli XVII e XVIII.
Mucirama – Museo Civico “Raffaele Marrocco” di Piedimonte Matese
Nel complesso monumentale dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino ci si può imbattere nel Mucirama, il Museo Civico “Raffaele Marrocco”. Un museo che è diventato nel tempo un esempio della forte storia di Piedimonte Matese, dalle lontane epoche geologiche alla preistoria, passando per il Medioevo e il Risorgimento fino ad arrivare ai nostri giorni.
Basilica di Santa Maria di Compulteria in Alvignano
Ne è un esempio la magnifica Chiesa di San Ferdinando, meglio nota con il nome di Santa Maria in Compulteria oppure Chiesa di Santa Maria di Cubulteria, un meraviglioso gioiello architettonico situato nella periferia del comune di Alvignano. La chiesa è attestata nel V-VI secolo e si lascia notare già dalla facciata che, nella sua assoluta semplicità, riesce a trasmettere un’ eccezionale effetto di suggestione e magnificenza. A rendere ancora più eccezionale questo luogo sono stati i ritrovamenti archeologici avvenuti nei pressi della stessa Basilica, come le tracce di una capanna protostorica, nante, reso ancor più suggestivo dall’atmosfera del luogo
Mura Megalitiche di Caiazzo
Intorno al V secolo, i Sanniti, a causa dei continui contrasti con Roma, realizzarono imponenti mura “ciclopiche” che racchiudevano e proteggevano un’area molto vasta che successivamente fu occupata dall’abitato romano e medievale e, in parte, da quello moderno. Alcune di queste mura sono ancora visibili in diversi punti di Caiazzo, in particolare si possono ammirare in tutto il loro splendore in località Largo Fossi, circondati da un meraviglioso paesaggio.